Vaccinazioni
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Sono disponibili vaccini singoli e combinati per prevenire sia l’epatite A che l’epatite B. Il vaccino anti epatite A è costituito da virus ucciso e viene somministrato per via intramuscolare nella parte alta del braccio in un’ unica dose. Non sono state segnalate gravi reazioni avverse dopo la somministrazione. L’efficacia del vaccino è superiore all’ 80%.

La vaccinazione anti epatite A è suggerita nelle seguenti categorie:

  • contatti di casi di epatite A;
  • viaggiatori che si rechino in aree ad elevata endemia con particolare riguardo ai militari in missione all’estero (paesi tropicali e subtropicali);
  • addetti allo smaltimento dei rifiuti;
  • soggetti con handicap mentali istituzionalizzati in situazioni ove non si riescano a mantenere adeguati standard di norme igieniche;
  • tossicodipendenti;
  • detenuti.

La vaccinazione anti epatite B è effettuata somministrando dei frammenti del virus ottenuti in laboratorio (Antigene di superficie HBsAg) per via intramuscolare in tre occasioni diverse al tempo 0 e poi dopo 1 e 6 mesi. È obbligatoria in Italia dal 1991 per tutti i nuovi nati e, per i dodici anni successivi all’entrata in vigore della legge, per gli adolescenti nel corso del 12° anno. Il vaccino viene inoltre fornito ai soggetti delle seguenti categorie a rischio (D.M 4.10.1991):

  • conviventi, in particolare bambini, e altre persone a contatto con soggetti HBsAg positivi;
  • politrasfusi, emofilici, emodializzati;
  • vittime di punture accidentali con aghi potenzialmente infetti;
  • soggetti affetti da lesioni croniche eczematose e psoriasiche della cute delle mani;
  • detenuti negli Istituti di prevenzione e pena;
  • persone che si rechino all’estero, per motivi di lavoro, in aree geografiche ad alta endemia di HBV;
  • tossicodipendenti, omosessuali e soggetti dediti alla prostituzione;
  • personale sanitario di nuova assunzione nel SSN e personale già impegnato in attività a maggior rischio di contagio, segnatamente che lavori in reparti di emodialisi, rianimazione, oncologia, chirurgia generale e specialistica, ostetricia, malattie infettive, ematologia, laboratori di analisi, centri trasfusionali, sale operatorie, studi dentistici, medicina legale e sale autoptiche, pronto soccorso;
  • soggetti che svolgono attività di lavoro, studio e volontariato nel settore della sanità;
  • personale e ospiti di istituti ritardati mentali;
  • personale religioso che svolge attività nell’ambito dell’assistenza sanitaria;
  • personale addetto alla lavorazione degli emoderivati;
  • personale della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo degli agenti di custodia, Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, Comandi Municipali dei Vigili Urbani;
  • addetti ai servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti.

Vaccinazioni suggerite nei pazienti con epatite cronica senza cirrosi

Nei soggetti con malattia epatica cronica, specie se avanzata, senza anticorpi protettivi sono indicate le vaccinazioni per l’epatite A e B. Le indicazioni alle altre vaccinazioni sono le stesse della popolazione generale.

Vaccinazioni suggerite nei pazienti con cirrosi

I pazienti con cirrosi hanno una compromissione delle difese dell’organismo ed hanno un rischio di contrare infezioni gravi maggiore rispetto a chi non ha una cirrosi. Alcune di queste infezioni possono essere prevenute con le vaccinazioni. In particolare sono indicate nei cirrotici le seguenti vaccinazioni:

  • anti epatite A e B nei soggetti che non sono già immuni. Dopo la vaccinazione occorre controllare il titolo anticorpale perché tra i cirrotici le percentuali di risposta sono ridotte;
  • la vaccinazione anti influenzale da ripetere ogni anno in autunno;
  • la vaccinazione anti pneumococcica da ripetere ogni 5 anni.

Vaccinazioni nei trapiantati di Fegato

Per i candidati a trapianto di fegato i protocolli in uso presso i centri di riferimento prevedono una valutazione della necessità di effettuare vaccinazioni in fase pre trapianto. Dopo il trapianto in ragione dell’immunosoppressione è da evitare in genere l’assunzione di vaccini con agenti infettivi viventi (es. vaccino per la varicella o per l’ Herpes zoster). Gli altri vaccini possono essere somministrati senza problemi quando indicato secondo le indicazioni dei centri trapianto.

Redazione

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