Secondo i medici, esistono alcuni momenti durante il volo in cui sarebbe meglio non dormire: il motivo sottovalutato.
Viaggiare in aereo, per quanto sia solo una tranche, è anch’essa parte stessa del viaggio e va vissuta nel migliore dei modi. C’è chi nutre un certo terrore per i voli e chi ne approfitta per godersi del meritato riposo. Ad ogni modo, la salute – nonché la tranquillità – vanno al primo posto e schiacciare un pisolino ad alta quota non rappresenta alcun problema; anzi, garantisce un buon riposo prima dell’atterraggio. Eppure, ci sono momenti in cui non si dovrebbe dormire in aereo proprio per preservare la nostra salute.
Anche se in questo momento il primo pensiero che potrebbe venire in mente è il caso in cui si presenti una turbolenza, ma no, la questione è ben diversa e decisamente meno catastrofica. Ma partiamo proprio dal sonno.
Durante il periodo di riposo, il nostro corpo è in modalità ‘risparmio energetico’: continua a funzionare, ma non siamo in grado di captare alcuni segnali di allarme. Il momento, o meglio, i momenti in cui dobbiamo essere attivi sono due: durante l’atterraggio e il decollo. Il motivo è più importante di quanto possiamo immaginare.
Si tratta di un momento indubbiamente delicato, penseremo, ma per il pilota che attua le manovre. Per quanto si tenda a sottovalutare queste manovre dal punto di vista di un passeggero, a soffrire di questo sbalzo di temperatura è anche il nostro corpo. Dormire durante il decollo e l’atterraggio può causare fastidi alle orecchie, che vanno dalla sensazione di orecchie tappate alle otiti, e nei casi peggiori, alla perforazione del timpano.
Questo è dovuto ai repentini cambiamenti della pressione atmosferica. È quindi importante restare svegli in queste fasi per attuare semplici tecniche che aiutano a mantenere sotto controllo la pressione interna dell’orecchio. Deglutire o soffiare il naso, per esempio, può fare la differenza. Così come sbadigliare, masticare una gomma ed eseguire la manovra di Valsalva, ossia soffiare delicatamente nel naso tenendolo chiuso. Per i bambini piccoli, un ciuccio, un biberon o il seno (per quelli allattati naturalmente) è la soluzione ideale per evitare problemi ad un apparato uditivo ben più fragile del nostro.
In caso di raffreddore, allergia o sinusite, queste precauzioni sono ancora più importanti. Basti pensare ai viaggi estivi, spesso portatori di otiti da piscina. A tal proposito, utilizzare tappi auricolari o spray al cortisone può essere utile, ma per queste precauzioni è consigliabile chiedere al medico prima di volare.
Ovviamente, una volta che il volo è assestato, anche il nostro corpo sarà in condizioni ideali per un rigenerante riposo che, ribadiamo, è sempre un toccasana per la salute.
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