C’è una malattia neurodegenerativa che si manifesta con mani e piedi freddi, a prescindere dal clima. Ecco come comportarsi.
Con l’estate ormai alle porte e con temperature già abbastanza alte, soprattutto in alcune zone d’Italia, può sembrare un controsenso parlare della possibilità di avere mani e piedi freddi. In realtà, purtroppo, le temperature esterne c’entrano ben poco con questa condizione, che può essere dovuta a una malattia neurodegenerativa molto seria.
Si tratta di una di quelle classiche condizioni che spesso consideriamo innocue e che, quindi, tendiamo a sottovalutare. Non vogliamo, ovviamente, creare alcun tipo di allarmismo. Sebbene spesso non rappresenti un grave problema di salute, in alcuni casi può essere il segnale di condizioni sottostanti più serie. In tutti i casi, il consiglio è sempre quello di consultare medici e specialisti del settore.
Spesso, dunque, avere le estremità fredde, a prescindere dalle condizioni atmosferiche e dalla temperatura esterna, può dipendere da problemi di circolazione. Anche condizioni come l’anemia e l’ipotiroidismo possono incidere, così come spesso patiscono tutto ciò i malati di diabete. Ovviamente, facciamo attenzione anche a sintomi concomitanti quali dolore e cambiamenti di colore, sensazione di intorpidimento e formicolio e gonfiore.
Mani e piedi freddi: possibili sintomi di una malattia neurodegenerativa
Già quanto detto dovrebbe far scattare dei campanelli d’allarme. Non si tratta di condizioni letali, è vero, ma questo non significa che non debbano essere investigate. Purtroppo, però, cercare di capire perché si hanno spesso mani e piedi freddi può portare a una diagnosi molto più seria: quella della sclerosi sistemica, che è una malattia cronica autoimmune che colpisce principalmente la pelle, ma può coinvolgere anche gli organi interni, i vasi sanguigni e il sistema muscoloscheletrico.
Nelle malattie autoimmuni, assistiamo a una sorta di cortocircuito interno: il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti del corpo. Difficile capire da cosa dipendano queste patologie: generalmente si tende a ricondurle alla genetica, ad alcune infezioni o all’esposizione a sostanze chimiche e nocive. Con la sclerosi sistemica, dunque, si possono avere spesso mani e piedi freddi, ma si può notare come le articolazioni diventino rigide e doloranti.
Inoltre, la pelle diventa spessa e tesa, specialmente sulle mani e sul viso. La sclerosi sistemica può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana dei pazienti, influenzando la capacità di svolgere attività quotidiane e lavorative.
Alla diagnosi si arriva con esami del sangue, ecodoppler, risonanza magnetica e TAC. Non esiste una cura definitiva per la sclerosi sistemica, ma diversi trattamenti possono aiutare a gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia. Tra questi, farmaci immunosoppressori, terapia vasodilatatoria, fisioterapia e supporto nutrizionale.