Colesterolo alto, può avere delle conseguenze devastanti: ecco i primi sintomi

Mai sottovalutare il colesterolo alto, si tratta di una situazione che non fa per niente bene al nostro organismo e che deve essere tenuta a bada il prima possibile.

Nel corso della nostra vita abbiamo certamente sentito parlare più volte di quanto sia da considerare una condizione negativa il colesterolo auto, pur senza darci troppo peso. Non sapere bene cosa questo comporti può portare a sottovalutare il problema senza rendersi conto delle conseguenze che questo può comportare, per questo sarebbe bene conoscere i sintomi che caratterizzano questa situazione e capire se e come sia possibile abbassarne i livelli.

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Avere il colesterolo alto può essere davvero pericoloso – Fondazionefegato.it

È innanzitutto importante chiarire cosa sia il colesterolo. Questa non è altro che una molecola appartenente alla famiglia dei lipidi (o grassi), che svolge funzioni importantissime per l’organismo umano, ma che non deve arrivare a superare una determinata soglia nel sangue.

Si deve così sapere non solo quale sia la propria condizione personale, ma anche se si sia tra i soggetti che presentano alcuni fattori di rischio che possono aumentare le possibilità di incorrere nel problema. Accertato questo, controllare la situazione non è così impossibile.

Come capire se si ha il colesterolo alto e come abbassarlo

È innanzitutto importante distinguere tra il colesterolo LDL, che viene spesso definito colesterolo cattivo e il colesterolo HDL o colesterolo buono. A causare effetti negativi è il livello eccessivo del primo, che tende ad accumularsi nelle pareti dei vasi arteriosi, formando una serie di placche che possono portare problemi alla circolazione sanguigna. Il secondo, invece, fa da supporto al primo, visto che trasporta il colesterolo LDL presente in eccesso dai vari organi e tessuti al fegato, dove viene eliminato.

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È bene distinguere tra colesterolo buono e cattivo – Fondazionefegato.it

Pensare che il colesterolo sia sempre qualcosa di negativo è sbagliato, lo è la sua quantità eccessiva. Si tratta infatti di una sostanza a cui il nostro organismo non può rinunciare perché si occupa della produzione di ormoni importanti come il cortisolo o il testosterone, oltre a formare l’impalcatura delle cellule e della membrana cellulare.

Ci si può considerare tra i soggetti nella norma se i livelli di LSL nel sangue sono tra i 100 e i 129 mg/dl nelle persone sane e al di sotto dei 100 mg/dl nei soggetti con altri fattori di rischio (fumatori e pressione alta). Se si sono già avuti problemi cardiovascolari in passato, il limite scende a 70 mg/dl. La situazione è invece parzialmente differente per l’HDL, che non dovrebbe avere valori inferiori a 50 mg/dl.

È possibile conoscere la propria situazione personale attraverso un semplice esame del sangue, ma ci si dovrebbe mettere in allarme già se si notano alcuni sintomi tipici. Tra questi possiamo segnalare mal di testa, dolore toracico, spesso accompagnato da un forte senso di oppressione o costrizione (es. sensazione di avere un macigno sul petto) che si avverte nei periodi di forte stress, confusione mentale, zoppia e crampi quando si cammina.

Colesterolo alto, il ruolo della genetica

In alcuni casi un ruolo decisivo lo svolge anche una predisposizione genetica (si hanno familiari che hanno già sofferto di questo problema), ma anche alcune patologie metaboliche, come il diabete, alterazioni nel funzionamento della tiroide e la presenza di altre malattie quali (ipertensione, epatite, cirrosi biliare ed epatica, insufficienza renale

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Basta un esame del sangue per conoscere i livelli di colesterolo – Fondazionefegato.it

Se si ha il colesterolo alto è comunque fare qualcosa per poterlo abbassare. Innanzitutto sono da evitare, specie in quantità eccessive, fumo e alcol. Altrettanto importante sarebbe monitorare il proprio peso, ben sapendo come l’obesità possa favorirlo. Mai trascurare inoltre l’attività fisica, pur senza fare sforzi eccessivi per i più pigri (può bastare parcheggiare più lontano del solito o fare le scale a piedi quando si può prendere l’ascensore).

Non si deve poi ovviamente sottovalutare l’alimentazione, riducendo il consumo di cibi che contengono calorie e grassi saturi in abbondanza (burro, formaggi molli, dolci, mentre sono da preferire cereali integrali, pesce (in particolare pesce azzurro, salmone, merluzzo e tonno, ricchi di acidi grassi omega-3 e omega-6 che fanno bene all’organismo), vegetali a foglia, frutta fresca e, soprattutto, secca (tra cui noci, mandorle, pistacchi, arachidi).

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