Innanzitutto bisogna distinguere tra attività fisica in soggetti sani e quella in soggetti epatopatici.
Nei soggetti sani, un’attività fisica regolare è ovviamente non solo consigliata ma raccomandata; porta benefici a tutto l’organismo e non solo al fegato. Mantenere un peso corporeo adeguato e tenere sotto controllo i grassi nel sangue consente infatti di impedire l’accumulo degli stessi nel fegato, contribuendo a prevenire un meccanismo di “sofferenza” dell’organo. È quindi consigliato svolgere attività fisica regolare, da 30 a 60 minuti di media al giorno (passeggiate a piedi o in bicicletta) o ad alta intensità più volte a settimana (correre, nuotare, praticare sport…).
Per quanto riguarda i soggetti epatopatici, vanno a loro volta distinti in alcune sottocategorie a seconda della severità della malattia:
- epatite acuta severa: anche se vi sono dati sulla possibile utilità di blanda attività aerobica, a tutt’oggi si consiglia il riposo;
- fase di risoluzione di epatite acuta: blanda attività fisica aerobica consigliata;
- epatite cronica stabilizzata: nessuna controindicazione all’attività fisica anche intensa (anche agonistica);
- epatite cronica attiva (o in riattivazione): consentita blanda attività aerobica;
- cirrosi compensata senza ipertensione portale: consentita attività fisica aerobica ed attività anche agonistica;
- cirrosi con ipertensione portale o cirrosi scompensata: consentita solo blanda attività aerobica.