Chiunque può essere colpito da un infarto. Ma a una certa età e con certe abitudini, si è maggiormente a rischio.
C’è un’età ben precisa in cui, secondo la scienza, il rischio di essere colpiti da un infarto aumenta. Ovviamente, a pesare molto sono anche i fattori di rischio che in una vita un po’ sregolata possono incidere non poco. Vediamo, allora, quali sono le avvisaglie che dovrebbero farci preoccupare.
L’infarto miocardico rappresenta una delle principali cause di morte nel mondo occidentale. Con l’invecchiamento della popolazione e lo stile di vita sempre più sedentario, è cruciale comprendere a quale età aumenta significativamente il rischio di infarto e quali fattori contribuiscono a questa condizione.
Controlli regolari della pressione sanguigna, dei livelli di colesterolo e del glucosio nel sangue possono aiutare a individuare e gestire i fattori di rischio precocemente. La prevenzione è la chiave: comprendere i fattori di rischio e agire proattivamente può fare la differenza tra una vita lunga e sana e una segnata da problemi cardiovascolari. Soprattutto da una certa età in avanti.
L’età in cui si rischia maggiormente un infarto
Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che il rischio di infarto aumenta con l’avanzare dell’età. In generale, gli uomini cominciano a presentare un rischio maggiore intorno ai 45 anni, mentre per le donne l’aumento significativo del rischio avviene dopo la menopausa, circa a partire dai 55 anni. Questa differenza tra i sessi è attribuita principalmente all’effetto protettivo degli estrogeni nelle donne in età fertile. Il rischio di infarto aumenta infatti con l’avanzare degli anni, in particolare per gli over 65.
Con l’avanzare degli anni, diversi fattori di rischio per l’infarto diventano più prevalenti. Con l’età, le arterie tendono a indurirsi e a restringersi a causa dell’accumulo di placche di colesterolo. Questo processo, noto come aterosclerosi, riduce il flusso sanguigno al cuore e può portare all’infarto. La pressione alta è un altro fattore di rischio che aumenta con l’età. L’ipertensione danneggia le arterie, rendendole meno elastiche e più suscettibili all’accumulo di placche.
La prevalenza del diabete di tipo 2 cresce con l’età, e questa condizione è fortemente associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, compreso l’infarto. I livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) tendono a salire con l’età, contribuendo all’aterosclerosi. Viceversa, adottare una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e pesce può aiutare a mantenere il cuore sano.
L’attività fisica regolare aiuta a mantenere il peso sotto controllo, riduce la pressione sanguigna e migliora i livelli di colesterolo. Mantenere un peso corporeo sano riduce lo stress sul cuore e migliora la salute cardiovascolare. Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiache. Smettere di fumare può ridurre significativamente il rischio di infarto.