Il virus del Nilo Occidentale continua a tenere alto l’allarme nella comunità scientifica: di cosa si tratta e come ci si può difendere.
L’estate vuol dire sole, mare, amici, una sana compagnia e qualche risata, ma non bisogna dimenticare del tutto le nemiche di sempre dei mesi più caldi dell’anno: le zanzare. Ronzano, attendono il momento giusto per disturbare e poi colpire, in un’eterna lotta con gli esseri umani, che si chiedono a cosa servano davvero all’umanità insetti come loro, senza darsi una risposta.
Forse vi sembrerà un po’ esagerato, ma la situazione si aggrava se si parla della trasmissione di malattie. Si sa che proprio le zanzare possono essere i vettori perfetti per la trasmissione di virus e quest’estate minacciano di diffondere anche in Europa una epidemia di malattie tropicali, o che magari fino a pochi anni fa si potevano chiamare così.
Si parte dalla Dengue – la febbre spaccaossa, come è stata ribattezzata – fino ad arrivare alla Chikununya, caratterizzata sempre da un netto rialzo della temperatura, ma che provoca anche febbri emorragiche. Non bisogna lasciare da parte anche il virus del Nilo, un arbovirus della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, che fa parte della stessa specie del virus della febbre gialla, dell’encefalite di Saint-Louis, dell’encefalite di Murray Valley e del virus dell’encefalite giapponese.
La West Nile Disease, nella sua denominazione internazionale, può essere trasmessa tramite zanzare o volatili infetti e può provocare forme asintomatiche, simil-influenzali o, nei casi più gravi, neuro-invasive. Possono essere contagiati anche comuni animali domestici (o quasi), come cane, gatto o cavallo. L’uomo non può ritrasmetterlo, se non con donazioni di sangue.
Nell’80 per cento dei casi, gli infetti umani sono asintomatici. Nella percentuale restante, si percepisce una condizione nota come febbre di West Nile. Inizialmente si può avere un periodo di incubazione che va dai due ai 14 giorni e poi si evolve con sintomi puramente influenzali, o che vengono riferiti come tali dai pazienti, cioè febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari.
Purtroppo, in casi sporadici, e che corrispondono a meno dell’1%, si ha la forma neuro-invasiva, soprattutto in soggetti anziani o immunodepressi, che si manifesta, oltre che con i sintomi influenzali, anche con disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Il numero di casi è in aumento, per cui il Dipartimento di Prevenzione ha come obiettivo l’individuazione precoce della circolazione virale negli uccelli e nelle zanzare.
Si raccomando di proteggersi dalle punture di zanzara, evitare le raccolte d’acqua stagnante e le larve, con operazioni di bonifica. Ci si può difendere anche con repellenti cutanei da spruzzare o spalmare sulle parti scoperte del corpo e con indumenti di colore chiaro.
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