Una nuova pandemia minaccia la popolazione: i tassi di mortalità sono molto elevati e la preoccupazione è crescente per il prossimo futuro.
Lo sviluppo di una nuova pandemia per gli scienziati ormai sembra essere realtà, una condizione sempre più incidente che preoccupa tutti e che potrebbe, nel giro di poco tempo, veramente determinare una condizione ben più gravosa di quanto accaduto con il Covid-19.
Le premesse, purtroppo, non sembrano le più rosee e la comunità riflette e annuncia i possibili scenari a cui bisognerà far fronte, per evitare che diventi una situazione ingestibile, come già accaduto in passato. A preoccupare, come è chiaro, è l’elevatissimo tasso di mortalità che potrebbe dimezzare la popolazione.
L’aviaria ormai si sta diffondendo e per i medici non è più se ma quando colpirà. L’impatto stimato è addirittura peggiore del Covid con una mortalità al 50% che rappresenta ad oggi una vera minaccia che incombe per tutti. La stima per i decessi è tragica, secondo quanto riportato da Robert Redfield, medico ed ex virologo, Direttore dei centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, in carica fino al 2021.
Secondo lo scienziato, dopo l’annuncio del primo decesso a causa dell’aviaria, con ceppo H5N2 la situazione è veramente seria, la probabilità con cui questa si possa diffondere e creare morti è allarmante. Al momento però secondo i dati il rischio è basso, questo è quanto ufficializzato le autorità sanitarie. Il patogeno sta mutando, colpendo sempre più specie e questo ha portato a numerosi avvelenamenti negli Stati Uniti.
La comunità scientifica però non riteneva possibile dal principio che potesse arrivare ai mammiferi, sembrava una questione impossibile. Il salto di specie segna un allarme, una condizione preoccupante per un virus che in realtà è stato isolato per la prima volta nel 1996, quando fu colpito un allevamento di uccelli in Cina.
Con questo virus che continua a mutare e quindi un processo di riassortimento a cui va incontro, il rischio espresso dallo scienziato non sembra così inverosimile, come la storia ha dimostrato. Si è detto preoccupato al punto da esprimere in prima persona il suo pensiero circa l’eventualità piuttosto elevata di fare i conti con un’influenza aviaria che si trasformi in pandemia.
A destare preoccupazione ovviamente in questo caso è proprio la mortalità. Il tasso è molto incidente, il 50% è un dato assolutamente alto. Basti pensare al paragone con quella da Covid negli Stati Uniti, volendo rapportare il medesimo confronto. Secondo i dati CDC era a 1.7% ed è stato comunque terribile, il 50% vorrebbe dire una strage.
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