Si sta diffondendo sempre di più un medicinale in grado di prolungare l’effetto di sazietà, si tratta di un vero problema per le aziende del settore alimentare.
La società in cui viviamo basa purtroppo molti dei suoi giudizi sull’immagine e sull’idea che si possa essere considerati in maniera positiva solo se si è in perfetta forma fisica o quasi. Non tutti riescono però a gestire al meglio questa situazione, al punto tale che finiscono per avere abitudini alimentari che finiscono per essere nocive.
Fare una dieta improvvisata non è infatti sempre la soluzione migliore, in molti casi si arriva effettivamente a perdere peso nell’immediato, ma a lungo andare ci può essere un nuovo innalzamento, oltre a causare problemi da non sottovalutare all’organismo. Altrettanto sbagliato può essere inoltre saltare i pasti, pensando che questo sia benefico, si arriva poi infatti ad abbuffarsi dopo poche ore, solo per colmare quel “buco” allo stomaco”.
In casi simili sarebbe sempre bene ricorrere a un nutrizionista, che può predisporre un piano ad hoc sulla base delle esigenze di ogni persona. Non tutti però lo fanno, è in crescita la tendenza di chi assume un medicinale che sarebbe in grado di prolungare il senso di sazietà senza tenere conto delle possibili conseguenze.
Una dieta per essere efficace richiede i suoi tempi, non si può pretendere di ottenere un risultato efficace ma soprattutto duraturo nell’arco di pochi giorni. Molte delle persone che vogliono perdere peso sono però intenzionate a farlo senza troppa fatica, per questo per loro può essere benefico anche prendere un medicinale che si pensa possa svolgere questa funzione.
Non a caso, sono in tanti a essere affascinati dall’Ozempic, farmaco antidiabetico della Novo Nordisk, e del ‘fratellino’ Wegovy. Si tratta di farmaci che imitano l’azione di un ormone naturale, il glucagon-like peptide-1 (anche detto GLP-1), rallentando il transito intestinale del cibo e prolungando l’effetto sazietà. Alla base di questo c’è una sostanza che sta facendo non poco discutere nell’ultimo periodo, il semaglutide, disponibile su iniziativa della casa farmaceutica in “penne”, così da poter fare un’auto iniezione e assumerlo facilmente.
I risultati sono apparsi evidenti, per questo si è così deciso di continuare il lavoro e creare qualcosa ad hoc per curare l’obesità, problema che non deve essere sottovalutato e che può manifestarsi sin da bambini, ma che a lungo andare può portare ad avere malattie cardiovascolari. L’azienda non ha intenzione di fermarsi qui, anzi ha ben compreso quanto in tanti siano alla ricerca di una soluzione come questa e ha così deciso di incentivare la sua produzione.
Come è facile, i principali acquirenti si trovano negli Stati Uniti dove gran parte della popolazione è sovrappeso. La concorrenza sta iniziando a farsi sentire, per questo ci sono realtà che sono al lavoro per invalidare i loro brevetti e vendere una loro versione. Anche le società del food non stanno a guardare, a partire da una delle più note, Nestlè. È infatti in arrivo una linea di prodotti surgelati rivolti a chi utilizza questi farmaci, comprendente pasti monodose e piatti pronti surgelati, ma con elevati nutrienti.
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