Un valido aiuto, sulla base del valore Isee, per l’alimentazione dei propri figli. Ecco come è possibile ottenere il bonus cibo.
Tra le voci di spesa che hanno maggiormente risentito dell’inflazione vi è sicuramente quella relativa all’acquisto di generi alimentari. I costi sono aumentati in maniera trasversale creando non poche difficoltà alle famiglie e in particolare ai neo genitori con figli piccoli che si sono ritrovati davanti ad un surplus economico non sempre sostenibile.
Questo, in particolar modo, nel caso dei nuclei familiari mono reddito o con lavori precari e, in ogni caso, di coloro che non hanno beneficiato di sufficienti incrementi della busta paga. Uno scenario difficile che però è in parte ammortizzato dai cosiddetti bonus cibo figli, ossia agevolazioni che potrebbero aiutare e non di poco ma per le quali è essenziale predisporre l’Isee. Scopriamo di cosa si tratta.
La misura in questione identifica in realtà un aiuto collegato a un servizio del quale la stragrande maggioranza dei bambini usufruisce. E che consente ai genitori di non doversi preoccupare del pasto di mezzogiorno ma molto spesso anche della merenda.
Stiamo ovviamente parlando dei servizi mensa dei quali ogni comune italiano dispone e le cui iscrizioni vengono aperte con molto anticipo rispetto all’avvio del nuovo anno scolastico. Sono proprio le amministrazioni comunali a decidere, anche sulla base delle risorse a disposizione, come stabilire o variare i prezzi dei buoni pasto per la mensa scolastica.
Pertanto è sempre importante verificare sulle pagine web del proprio comune di residenza se vi siano agevolazioni o aiuti in tal senso. Nel caso di Castellanza, paese della provincia di Varese, sono disponibili riduzioni tariffarie rivolte alle famiglie residente e a loro destinate sulla base del valore Isee. E questi bonus vanno ad ammortizzare l’aumento della tariffa che anche in questo comune si è reso necessario a seguito del generale incremento dei costi delle materie prime e dell’energia.
Il prezzo è passato a 6,10 euro ma l’amministrazione è intervenuta calmierando la somma residua dell’importo dovuto all’azienda che si occupa della gestione del servizio di ristorazione scolastica. Verranno accettate le domande solo di chi è in regola con i pagamenti precedenti, ovvero di tutti i pasti consumati fino al 6 giugno 2024 mentre in caso di debiti verranno rifiutate.
Per Isee da 0 a 5200 euro il costo sarà di 0,95 euro per pasto, tra 5.201 e 7600 si passerà a 2,50 euro mentre tra 7601 e 10mila a 4,30 euro. Una riduzione del 35% sarà infine prevista per Isee tra 10.001 e 20mila euro pagando il buono mensa 4 euro ma solo del figlio più grande e in caso di famiglia con tre o più figli minori. Nessuna riduzione è prevista per i non residenti.
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