Nel 2024, in Italia, si può anche arrivare alla pensione a 61 anni: tutto sta nel seguire una procedura prevista dall’attuale ordinamento.
Di recente l’INPS ha spiegato che, in base alle proiezioni attuali, i trentenni arriveranno alla pensione assai oltre i 70 anni di età. Oggi, invece, il requisito anagrafico di base per accedere alla pensione di vecchiaia è di 67 anni. In alternativa bisogna aver maturato almeno 20 anni di contributi per poter accedere a uno dei nuovi canali di pensione anticipata (Quota 103, Opzione Donna, pensione dedicata ai lavoratori precoci e sfruttando la previdenza alternativa…).
67 anni sono tanti, specie per chi dopo i 60 anni comincia a sentire il peso della stanchezza e capisce di non poter continuare a lungo a lavorare. Ci sono poi i casi che coinvolgono coloro che per buona parte della vita non hanno potuto contare su una retribuzione regolare e che quindi vivono con terrore il sistema contributivo: temono di non poter mai raggiungere i requisiti per la pensione anticipata.
Eppure l’anticipo sulla pensione può arrivare già a 61 anni. Ciò è possibile nel 2024 attraverso alcune opzioni disponibili, riferibili a specifici requisiti contributivi e situazioni personali. Abbiamo per esempio già accennato a Opzione Donna, il canale di uscita che permette alle donne di andare in pensione prima. Tale opzione richiede però un certo numero di anni di contributi, con l’età varia in base alla categoria lavorativa.
Chi ha iniziato a lavorare prima del 1996, secondo le regole attuali, può accedere alla pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne) o 42 anni e 10 mesi (per gli uomini). In questo senso si può arrivare alla pensione anche a 61 anni se si è cominciato a lavorare molto presto.
L’attuale ordinamento prevede la pensione anticipata anche per chi ha svolto lavori gravosi e per chi è affetto da una grave invalidità. Ma c’è un’ulteriore possibilità poco citata: un canale di uscita per pensione attivabile al raggiungimento dei 61 anni di età.
I 61 anni sono infatti il requisito anagrafico per la pensione per i lavoratori che stanno percependo dall’INPS la NASpI, ovvero l’indennità conseguente al licenziamento. Ecco i passaggi chiave per poter chiedere subito la pensione. Innanzitutto la procedura prevede che il lavoratore sia stato licenziato dal datore di lavoro (altrimenti è impossibile poter fare domanda per l’indennità).
Oltre ai 61 anni di età (61 anni e 2 mesi, per la precisione) sono richiesti almeno 28 anni di contributi previdenziali. Quindi, raggiunti i 61 anni di età, nulla vieta che il lavoratore dipendente intenzionato ad andare in pensione prima possa attivarsi per ottenere il licenziamento da parte del datore di lavoro e fare domanda di accesso alla NASpI.
La NASpI vale infatti per due anni: dopo questo periodo l’indennità decade, ma intanto il lavoratore avrà compiuto 63 anni e potrà quindi presentare la domanda per ottenere l’anticipo pensionistico noto come Ape Sociale, i cui requisiti sono 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi, disoccupazione e cessazione della NASpi da almeno un triennio.
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