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È la pianta più pericolosa al mondo, eppure nessuno saprebbe riconoscerla: anche solo passarle vicino potrebbe essere letale

Esiste una pianta estremamente pericolosa per l’uomo, il cui solo contatto può risultare letale: qual è e come riconoscerla. 

Dal mondo della natura, si sa, arrivano grossi pericoli per l’uomo. Così come esistono animali che possono uccidere ci sono anche delle piante che risultano letali e il cui contatto, anche minimo può essere davvero molto rischioso per le persone.

Ecco qual è la pianta più pericolosa al mondo – fondazionefegato.it

Si tratta di una pianta diffusa in alcune zone del centro e sud America, in particolare nella regione dei Caraibi, ma si può trovare anche nella Florida e nelle Bahamas. È in quelle specifiche aree che cresce questa pianta, o meglio, questo albero così dannoso per l’uomo.

È composto da parti, i frutti, che sono davvero molto velenosi e per questo rientra nel Guinnes World Records, nella classifica mondiale quindi, come albero più pericoloso della terra. Di cosa si tratta esattamente, quali sono le sue caratteristiche e gli effetti nocivi che produce?

L’albero più pericoloso del mondo: come riconoscerlo

Ha un nome davvero inquietante che esprime bene il grado di pericolosità che porta con sé: si tratta dell’albero della morte. Questa pianta caraibica si caratterizza per avere dei frutti velenosissimi che ovviamente non devono essere mangiati.

L’albero della morte è noto per la sua pericolosità – fondazionefegato.it

L’albero della morte ha un colore verde e dei frutti simili alle mele, piccoli e tondeggianti. Il nome scientifico è Hippomane mancinella e la pericolosità non risiede soltanto nei frutti. Non bisogna proprio venirne a contatto neppure avvicinandosi troppo.

Non è bene infatti mettersi sotto quest’albero per ripararsi dal sole e cercare frescura nella sua ombra. Se dovesse piovere infatti, la pioggia è in grado di trasportare la linfa di questo albero sulla pelle, diluendola con l’acqua. Il risultato sarebbero delle bruttissime ustioni. 

Gli abitanti del luogo lo chiamano “l’arbol de la muerte” e per farlo riconoscere dalla popolazione solitamente viene apposto un disegno sulla corteccia: un grosso cerchio di colore rosso sta ad indicare di quale albero si tratta, proprio di quello pericoloso da cui stare alla larga. Può essere indicato anche con il classico indicatore del pericolo.

Albero della morte, ecco perché può essere letale

Nonostante la sua pericolosità non lo si vuole eradicare e distruggere perché rappresenta comunque un elemento fondamentale nell’ecosistema della zona. Ripara dai venti e dai processi erosivi e protegge così l’habitat costiero. È la resina biancastra che viene prodotta dalla corteccia, oltre ai frutti ad essere velenosa. I problemi che causa sono gravi reazioni cutanee, dal gonfiore alle dermatiti alle scottature.

La corteccia non può neppure essere usata per farne cenere: rilascerebbe sostanze nocive e un fumo tossico che comporta perdita della vista, temporanea, ma talvolta anche permanente. Il fumo prodotto dalla combustione della corteccia può portare a difficoltà respiratorie oltre che infiammazioni oculari.

Mangiare i frutti, che peraltro hanno un sapore molto dolce e quindi potrebbero risultare invitanti, provoca un immediato e forte bruciore alla bocca e alla gola e potenzialmente ogni parte di questo albero può comportare danni che possono avere complicazioni tali da risultare mortali.

Romana Cordova

Laureata in Lettere moderne e specializzata come docente di lingua italiana a stranieri amo scrivere e occuparmi di lifestyle con particolare riferimento all'ambito della gastronomia. Sono autrice di un libro di cucina e tradizioni cattoliche, tema che per diversi anni ho approfondito anche in una trasmissione radiofonica.

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