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Dolore all’ascella: ecco quando ti devi veramente preoccupare

Il dolore all’ascella può essere un sintomo comune, oltre a essere fastidioso. Solo in alcuni casi è necessario preoccuparsi.

Tante persone sono ipocondriache, anche se non lo ammettono, per questo possono arrivare a preoccuparsi per la propria salute quando non è necessario. Questo può valere per molti sintomi, anche per quelli comuni, non sempre riconducibili a una malattia grave. Il caso tipico è quello del dolore all’ascella, che possiamo avere avvertito in più occasioni, senza distinzioni di età o di sesso.

Non sempre il dolore all’ascella è motivo di preoccupazione – Foto: Fondazionefegato.it

La sua posizione può renderlo davvero fastidioso, al punto tale da rendere difficile fare azioni comuni. Sollevare un peso, anche di media entità, può risultare difficili, ma anche usare il braccio, specialmente per chi fa un lavoro che può richiedere uno sforzo fisico. Certamente se si tratta di una situazione passeggera, che dura solo qualche ora, non diventa necessario ricorrere al medico per accertamenti. Ben diverso è quando questo si verifica in maniera continua o con cadenza periodica.

Il dolore all’ascella quando è un sintomo preoccupante

Ci possono essere dei sintomi che sono ritenuti comuni, tali da non crucciarsene troppo e ritenerli quasi “normali”. Questo è un errore, soprattutto se si tratta di qualcosa di cronico, cosa che di per sé non va certamente bene. Allo stesso tempo, però, non va bene nemmeno l’atteggiamento opposto, ovvero correre dal medico al primo problema.

Un discorso simile può valere anche per il dolore all’ascella, che spesso tende a spaventare, anche senza motivo. Le cause di questa problematica possono essere differenti, tra le più comuni dermatite da contatto, psoriasi, infezioni da Herpes Zooster, infezioni fungine (es, candida), foruncoli e lipomi ascellari, artrite reumatoide, neuropatia, diabetica e lupus eritomatoso sistemico. Spesso non ci si limita al dolore, ma si può notare anche un ingrossamento dei linfonodi.

A volte un consulto medico può essere utile – Foto. Fondazionefegato.it

Quando ci si dovrebbe rivolgere al medico? In genere, sarebbe meglio farlo se la situazione compare in maniera improvvisa e apparentemente non si riesce a trovarne una ragione, ma anche se dura diverse settimane. Mai sottovalutare il disturbo inoltre se è accompagnato da febbre continua, sudorazioni notturne, mal di gola, difficoltà a deglutire e a respirare o una perdita di peso ingiustificata.

Una volta effettuata un’anamnesi del paziente, potrebbe essere necessario sottoporsi a esami clinici per saperne di più. Indispensabili possono essere gli esami del sangue per la ricerca di markers tumorali e un’ecografia per la valutazione dei tessuti molli. Se i risultati emersi non dovessero essere così chiari, il dottore potrebbe decidere per raggi X, Tac o risonanza magnetica così da valutare anche le aree anatomiche limitrofe (torace, collo e spalla), per concludere con una biopsia dei linfonodi ascellari, utile per capire se il malessere possa essere all’origine di un tumore.

A volte possono bastare analgesici per risolvere, oltre ad assumere più liquidi del normale se il sintomo è legato a un’influenza. Se invece il dolore all’ascella può essere da ricondurre a un tumore al seno, è necessario rimuovere chirurgicamente la massa, per poi procedere con chemioterapia e radioterapia a seconda dei casi. Per le altre patologie è necessario invece qualcosa di specifico.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.

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