In estate c’è un pericolo che incombe: come sintomi ha bruciore, prurito e gonfiore. Ecco il problema da cui stare molto attenti.
La stagione estiva porta con sé molte insidie, tra cui un pericolo che può interessare tutti. Quando si va in vacanza bisogna prestare particolare attenzione ad un rischio molto concreto che può comportare spiacevoli e fastidiose conseguenze.
Il problema può presentarsi in modo specifico quando si va in vacanza al mare. La spiaggia e le acque in cui si ci immerge in cerca di refrigerio dall’afoso caldo dell’estate insieme alla piacevolezza e al divertimento nascondono un insidioso pericolo da cui nessuno è esente.
Adulti e bambini sono a rischio di imbattersi in esso e se si vuole evitare di incorrere in problemi come bruciore cutaneo, gonfiore della pelle e un prurito intenso e urticante è bene prestare la massima attenzione e prepararsi con un kit di primo soccorso. Di cosa si tratta? È quello che vedremo subito.
Si tratta delle meduse che incombono inesorabilmente nell’acqua del mare e a contatto con la pelle umana pungono rilasciando la loro sostanza irritante. Ciò che comunemente chiamiamo puntura di medusa in realtà non è una puntura nel vero senso della parola e nemmeno un morso. La medusa non punge e non morde, semplicemente a contatto con la pelle rilascia una sostanza urticante dai suoi tentacoli e provoca una reazione cutanea dai sintomi ben definiti.
Quando ci si imbatte in una medusa ciò che inesorabilmente si verifica è, nell’ordine: un immediato arrossamento della pelle, a cui segue la formazione di piccoli pomfi ovvero rigonfiamenti simili a quelli dell’orticaria. Subito dopo si innesca una intensa e persistente sensazione di bruciore che dura all’incirca per 10 – 20 minuti. Poi questa inizia ad attenuarsi e compare la sensazione di prurito spesso forte e ovviamente molto fastidiosa.
Cosa fare, come comportarsi quando questo accade? Il primo atteggiamento da avere è stare tranquilli perché è un problema facilmente risolvibile e non grave. Quindi tranquillizzare i bambini, perché se capita a loro è sicuro che reagiranno al bruciore piangendo. È bene uscire dall’acqua e verificare che non ci siano ancora parti dei tentacoli della medusa attaccati alla pelle. In caso sono presenti si va a rimuoverli delicatamente con le mani.
Versare dell’acqua di mare sulla parte lesa e non dell’acqua dolce che avrebbe l’effetto di acutizzare i fastidi. Si procede poi a medicare la zona colpita con l’applicazione di un gel astringente al cloruro di alluminio che svolge un’azione antiprurito immediata bloccando la diffusione delle tossine che causano il malessere. È un farmaco da banco facilmente reperibile che si può portare con sé in spiaggia per precauzione.
Nel caso il prurito persista si può ricorrere ad una crema al cortisone che però ha un’azione ritardata e agisce dopo circa 20 – 30 minuti dall’applicazione. Ciò che non si deve fare è grattarsi, mettere della sabbia nella parte lesa e neppure sostanze come ammoniaca, alcool, aceto o succo di limone. Non usare nemmeno sostanze antistaminiche.
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