Perché perdere i soldi dell’Assegno Unico? Le famiglie devono sapere che la misura è erogata anche in un caso specifico insospettabile.
Avete rinunciato all’idea di ottenere l’Assegno Unico perché siete convinti di non soddisfare i requisiti richiesti per la prestazione? Vi sveliamo una verità poco nota che sta impedendo a tante famiglie di ricevere l’aiuto economico.
Dal 2022 le famiglie con figli a carico ricevono l’Assegno Unico Universale ogni mese previa domanda. La richiesta va inviata una sola volta, poi annualmente ci sarà il rinnovo automatico del diritto alla prestazione. L’unico accorgimento è calcolare l’ISEE di anno in anno per ricevere la cifra realmente spettante in base al reddito e al patrimonio familiare. L’importo erogato, infatti, dipenderà sia dalla composizione del nucleo familiare sia dal valore ISEE.
Nel 2024 si va da un minimo di 57 euro con ISEE oltre i 45.575 euro ad un massimo di 199,4 euro con ISEE entro i 17.090 euro. Il contribuente che riceve l’Assegno Unico ha l’obbligo di comunicare eventuali variazioni in modo tale da permettere all’INPS di ricalcolare il beneficio considerando anche le maggiorazioni erogate. Se uno dei genitori smette di lavorare, ad esempio, va segnalato così come se il figlio diventa maggiorenne (la somma spettante sarà inferiore).
L’occupazione del figlio non è sempre una discriminante che non farà ricevere l’Assegno Unico. La normativa stabilisce che la prestazione può essere erogata fino al compimento dei 21 anni del figlio a condizione che studi all’università, frequenti un corsi professionalizzante, svolga un tirocinio o il servizio civile universale oppure sia iscritto al Centro per l’Impiego come disoccupato. Può anche lavorare a condizione che il reddito complessivo non superi gli 8 mila euro all’anno.
Rispettare anche una sola delle condizioni citate dà diritto all’Assegno Unico per i figli maggiorenni entro i 21 anni (senza limiti di età in caso di figlio con disabilità) a condizione che sia convivente con i genitori oppure non convivente ma non autonomo economicamente risultando, dunque, a carico dei genitori. Ricordiamo che per essere considerati a carico sarà necessario che i redditi conseguiti siano inferiori a 4 mila euro (soglia limite per gli under 24).
Essendo che l’AU viene calcolato tramite ISEE, i redditi di riferimento saranno quelli dei due anni precedenti ossia del 2022 per il 2024. Concludiamo facendo riferimento all’obbligo che molti ignorano, di comunicare la maggiore età del figlio a partire dal mese successivo al compimento dei 18 anni. Bisognerà rientrare nella domanda online e aggiornare la situazione familiare.
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