Novità per la cura della steatosi epatica: un rivoluzionario studio scopre un prodotto completamente naturale che si rivela benefico.
La steatosi epatica è un’importante patologia a carico del fegato che prende anche il nome di NAFLD. Letteralmente significa “fegato grasso per causa non alcolica”. Questa malattia è determinata dall’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule del fegato.
Secondo le statistiche è un problema in costante aumento e riguarda oltre il 20% della popolazione adulta a causa del consumo di alimenti ultra processati. Recentemente un importante studio ha individuato un prodotto naturale in grado di fornire un aiuto sostanziale nel contrasto a alla steatosi epatica.
Se la perdita di peso costituisce un primo e significativo modo per combattere questa patologia, adesso è stata scoperta una nuova terapia secondo i gastroenterologi della Taipei Medical University che hanno descritto lo studio effettuato sulla rivista scientifica Developments in Nutrition.
È stato individuato nei probiotici un alleato per combattere la steatosi epatica. Non solo per il benessere intestinale, quindi, i probiotici possono rivelarsi molto utili anche a questo scopo. In particolare gli studiosi hanno identificato nel batterio Bacillus coagulans possibili effetti benefici.
Il campione di studio analizzato era composto da 57 persone affette da steatosi epatica a cui, ad alcune è stata somministrata una capsula contenente questo bacillo una volta al giorno per un periodo di 8 settimane, ad altre un placebo per lo stesso tempo.
Poi, con uno strumento diagnostico chiamato FibroScan, è stato analizzato il livello di grasso concentrato nel fegato dei partecipanti allo studio. Si è riscontrato che coloro che erano stati trattati con il Bacillus coagulans hanno avuto una riduzione dei grassi epatici pari al 5,2%.
La riduzione era particolarmente visibile nelle persone che oltre alla patologia presentavano una condizione di obesità con un indice di massa corporea superiore a 30. Se persone con un peso nella norma hanno avuto una riduzione anche dell’8,7%. Al contrario, invece, coloro che a cui era stato somministrato il placebo non hanno avuto nessun miglioramento.
L’aggiunta di questo bacillo ha avuto conseguenze positive anche sulla composizione del microbiota intestinale con effetti benefici anche sulla proliferazione di altri ceppi. Si tratta dei Bifidobacterium, degli Eubacterium, dei Sellimonas e delle Ruminococcaceae.
Gli autori dello studio, soddisfatti di questo risultato raggiunto, prevedono che l’uso del Bacillus coagulans possa diventare molto presto un efficace strumento terapeutico per la cura della steatosi epatica. La cura inoltre sarebbe completamente priva di effetti collaterali e anche questo è sicuramente un elemento di notevole importanza. Ma prima di giungere all’effettiva possibilità di inserimento in un piano terapeutico gli studi devono essere approfonditi e ampliati.
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