Ogni farmaco andrebbe preso solo e soltanto sotto supervisione medica. Anche perché alcuni fanno davvero molto male al fegato
Il fegato è uno degli organi più importanti del corpo umano, responsabile di numerose funzioni vitali tra cui la disintossicazione del sangue, la produzione di bile per la digestione e la regolazione dei livelli di sostanze chimiche nel sangue.
Tuttavia, l’uso di farmaci può avere un impatto significativo sulla salute del fegato, portando a danni potenzialmente gravi se non gestiti correttamente. Questi farmaci, nocivi alla lunga per il fegato, sono detti epatossici. Sono di uso molto comune: ecco di quali parliamo.
Ovviamente, vi sono una serie di fattori di rischio che portano ad avere problemi, anche gravi, al fegato. Su tutti, non possiamo non menzionare l’abuso di alcol. E tra i sintomi più comuni, menzioniamo affaticamento, ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi), dolore addominale superiore destro, nausea e vomito, perdita di appetito e urina scura. E, come accennavamo, i fattori di rischio e i sintomi possono essere scatenati anche da alcuni farmaci, se assunti in maniera sregolata.
Alcuni farmaci sono particolarmente noti per il loro potenziale epatotossico. Come dicevamo, alcuni sono di uso molto comune, si pensi al paracetamolo. Questo diffusissimo analgesico è una delle principali cause di insufficienza epatica acuta quando assunto in dosi eccessive. Spesso considerato come innocuo, tanto da essere somministrato anche ai bambini. Ma un sovraccarico può portare a una necrosi epatocellulare.
Ci sono poi le statine, utilizzate per abbassare i livelli di colesterolo, possono in rari casi causare danni al fegato. Alcuni antibiotici, come l’amoxicillina-clavulanato, possono provocare epatite da farmaci. Infine, alcuni antiepilettici, farmaci come il valproato possono avere effetti tossici sul fegato.
Ma, concretamente, come si manifesta la tossicità di questi farmaci sul fegato? I sintomi più comuni includono febbre, inappetenza e anoressia, perdita di peso corporeo, lieve epatomegalia, nausea e vomito.
Il consiglio, dunque, è quello di sempre: nessun farmaco, neanche il più banale, dovrebbe essere mai assunto con troppa frequenza e senza il consulto con un medico o uno specialista del settore. Non pensiate mai che il cosiddetto “bugiardino”, o articoli come questo possano sostituire il parere di un professionista in grado, potenzialmente, di salvarvi la vita. Peraltro, se si assumono farmaci a lungo termine, è consigliabile effettuare regolari controlli della funzionalità epatica tramite esami del sangue.
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