È bene prestare attenzione alla presenza di alcuni segni sulle gambe, questi potrebbero essere un segno di una malattia del fegato.
Nessuno come noi conosce il nostro corpo, per questo sarebbe bene prestare attenzione a eventuali sintomi che non si sono mai riscontrati prima, specialmente se diventano frequenti. Allarmarsi subito può essere certamente un errore anche se può essere tipico di un soggetto ansioso, è bene quindi prendere contatto con il proprio medico, che conosce la nostra storia clinica, e capire se siano necessari accertamenti.
Non si deve ovviamente pensare subito al peggio, è bene sottolinearlo, ma a volte alcuni segni che possono essere presenti sulle nostre gambe non dovrebbero essere sottovalutati. In molti casi possono essere tipici di una malattia del fegato.
Eventuale debolezza alle gambe o gonfiori non devono essere sottovalutati, spesso sono indicativi di un problema alla circolazione o di pressione. Pochi però conoscono un altro disturbo che caratterizza a volte questa parte del corpo, le teleangectasie, termine con cui si definisce l’ingrossamento dei vasi sanguigni, che può essere davvero frequente.
Occhio ai segni sulle gambe: e se fosse una grave malattia?
Riconoscerle è importante, così da capire come si debba procedere. Nella maggior parte queste hanno colore blu o rosso, se sono blu possono riguardare le vene, blu i capillari. A variare può essere anche la forma, possono essere circolari, a ciuffo o a chiazze, o a ragnatela. Spesso sono come dei disegni della pelle, ma ci sono delle situazioni in cui possono essere addirittura a rilievo, definite papule, e presentano diverse ramificazioni, chiamate arborizzazioni.
Se queste coinvolgono gambe e piedi possono essere interpretate come un segno di insufficienza venosa, a volte invece possono essere da ricondurre al fegato, che quando non funziona a dovere può influire sulla circolazione sanguigna. A esserne maggiormente soggette sono le donne, in modo particolare dopo la menopausa.
Molto spesso non generano grandi disturbi, ma possono provocare prurito, oltre a essere esteticamente poco belle da vedere, così da creare disagio. Qualora il problema sia da addebitare ad altre malattie, è inevitabile sia prescritta una cura ad hoc per risolvere quella patologia. Se invece tutto può essere tipico di età e cambiamenti ormonali, è possibile procedere con il laser. Altrettanto utili possono essere la diatermocoagulazione e la radiofrequenza, è il medico a decidere quale sia la soluzione più adatta a seconda dell’estensione e del malessere riscontrato dal paziente.