Con il nome di piramide alimentare si intende un grafico che pone alla base gli alimenti di consumo quotidiano e al vertice quelli che dovrebbero essere mangiati solo occasionalmente, per cercare di avere una sana alimentazione.
È stata rivisitata nel corso degli anni e dobbiamo la sua stesura al Dipartimento dell’Agricoltura Statunitense, che ha elaborato questo grafico per cercare di arginare l’epidemia di obesità e problemi correlati, prima causa di morte nella popolazione dell’America del nord.
Per molti di noi, che veniamo da una tradizione gastronomica di tipo mediterraneo, questa piramide non è una novità: si tratta infatti della riedizione scientifica di quella che comunemente chiamiamo dieta mediterranea. Tuttavia la globalizzazione economica e culturale ha portato anche da noi un approccio al cibo molto più statunitense di quanto non fosse in passato. E questa abitudine va corretta prima che determini gli stessi danni sanitari e sociali che si sono avuti in altre nazioni.
Possiamo sintetizzare la piramide alimentare in questo modo:
- è necessario assumere cereali integrali e grassi vegetali ad ogni pasto;
- frutta e verdura devono essere consumate nell’ordine di due o tre porzioni al giorno;
- una dieta sana prevede l’integrazione quotidiana di piccole porzioni di legumi e frutta secca, da una a tre volte al giorno;
- il pesce, il pollame e le uova, alternativamente, possono essere consumati per tre volte a settimana, così come i formaggi, ricchi di calcio;
- carni rosse, burro, cereali raffinati, patate e dolci vanno consumati con moderazione.
In questo caso viene preso in considerazione l’indice glicemico al posto della quantità di calorie assunte, ovvero, la velocità con cui 50 grammi di quell’alimento determinano un aumento del glucosio nel sangue. Vengono quindi privilegiati alimenti a basso indice glicemico. Da notare che alla base della piramide viene posta la necessità di svolgere attività fisica giornaliera e di rispettare una corretta idratazione, non inferiore al litro e mezzo di acqua al giorno.
La piramide così rappresentata va riferita a soggetti sani con l’obiettivo di contribuire attraverso una dieta corretta alla prevenzione delle malattie epatiche. Diverso è il caso di pazienti affetti da una malattia epatica: per ogni grado e tipo di malattia epatica vi sono attenzioni alimentari specifiche che è inopportuno generalizzare e per le quali è fondamentale la valutazione costante nel tempo, caso per caso, da parte del medico curante.