Spesso compriamo nei discount per spendere un po’ meno. Ma siamo veramente sicuri della qualità dei prodotti?
Visti gli attuali rincari che hanno colpito ogni settore, sono sempre di più le famiglie – ma anche i single – che per risparmiare fanno la spesa nei discount. Ma siamo davvero sicuri della qualità dei prodotti che poi mangiamo e facciamo mangiare ai nostri figli? I risultati di una recente indagine sono veramente scioccanti: batteri e salmonella ovunque e in percentuali allarmanti.
Negli ultimi due anni, a causa dell’inflazione, i prezzi sono arrivati alle stelle. I rincari hanno colpito tutti i settori compresi i beni di prima necessità come i generi alimentari. Di conseguenza sempre più famiglie – ma anche persone single o studenti fuori sede – per risparmiare qualche euro, hanno iniziato a prediligere i discount per fare la spesa.
Solitamente la qualità del cibo del discount è buona e molti prodotti sono realizzati dalle stesse aziende che riforniscono i supermercati. Tuttavia, a volte, ci sono alimenti che sarebbe meglio non acquistare al discount. Una recente indagine di un’associazione ha messo in luce una realtà a dir poco sconvolgente. In uno dei prodotti più acquistati e consumati sia dagli adulti che dai bambini, sono stati trovati batteri e salmonella in quantità allarmanti.
La nostra salute è strettamente legata alla nostra alimentazione: ciò che ingeriamo entra nel nostro corpo e va a nutrire le nostre cellule. Per questo è fondamentale mangiare in modo sano e, soprattutto, assicurarsi sulla salubrità degli alimenti che compriamo. Una recente indagine dell’associazione Essere Animali ha messo in luce una realtà sconvolgente.
Batteri e salmonella nei polli che vengono venduti nei discount Lidl. Questo è quanto emerso da una recente indagine condotta dall’associazione Essere Animali. Nello specifico sono stati trovati batteri resistenti agli antibiotici e patogeni come salmonella spp e listeria nella carne di pollo venduta nei supermercati Lidl in cinque Paesi europei. I risultati più allarmanti sono stati registrati proprio in Italia.
Infatti negli altri Paesi sono state trovati batteri ma in misura decisamente inferiore. In Italia il 46% dei polli analizzati aveva salmonella e batteri resistenti agli antibiotici. La situazione è gravissima soprattutto se si pensa che il pollo è una delle carni che, nel nostro Paese, viene maggiormente consumata non solo dagli adulti ma anche dai bambini. Una delle carni, tra l’altro, ritenute più sane.
L’allarme arriva dopo la segnalazione di un altro fenomeno altrettanto preoccupante: quello del white striping. In pratica molti dei polli venduti dai discount Lidl – ma non solo da Lidl – presentano striature bianche non salutari per l’essere umano. Esse sono la conseguenza delle condizioni in cui i polli vengono allevati all’interno degli allevamenti di tipo intensivo.
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